Consigli a me stesso by J-Ax

Consigli a me stesso by J-Ax

autore:J-Ax [J-Ax]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852091384
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Scrivere di musica è come ballare di architettura

Nella musica, come nella moda e nella vita, tutto è ciclico. Ricordo come sulla scena rap anni Novanta piovesse una quotidiana quantità di merda perché per giornalisti e altri autoproclamati portatori di verità e purezza non andava mai bene nulla. Oggi la scena rap si è per fortuna emancipata da queste pippe talebane, che invece, a quanto vedo, resistono ancora fra i gruppi e i cantanti indie. Così come succedeva ai tempi agli Articolo 31, oggi vedo giornalisti e musicisti che attaccano e criticano in continuazione i pochi ragazzi che sono riusciti a emergere, da soli, dalla scena indie. Gente come Calcutta o i Thegiornalisti. Ho notato che non importa il genere che fai: in Italia, se hai successo, ti devono rompere i coglioni. L’unica costante che accomuna tutti è l’esistenza di una intellighenzia di rosiconi che pretende di parlare per il popolo (anche se odia sedersi vicino ai poveri sui mezzi pubblici) e deve decidere il tuo valore artistico. Si sentono imperatori romani a cui i giornalisti musicali si rivolgono per chiedere una benedizione. Hanno provato a farlo anche con me, qualche anno fa, a usarmi per decidere se i nuovi ragazzi sulla scena rap fossero “ok” – e la mia risposta è sempre stata “click”, sbattevo loro il telefono in faccia.

Trovo inaccettabile che un artista debba subire questi comportamenti perché in Italia tutti marciano contro di te. Non esiste nessuna rete di supporto quando inizi. Gli altri della tua scena ti guardano con odio e invidia. E non importa quale scena, è così da quella letteraria all’Opera. I giornalisti fanno hating perché sanno che l’odio online li renderà più virali e li farà sembrare più rilevanti. Nessuno vuole vederti sopravvivere grazie alla musica.

Per questo non c’è niente di più triste che vedere musicisti già affermati giudicare e criticare chi si sta impegnando per sfondare. E soprattutto: ma voi cosa avete fatto per giudicare le scelte artistiche altrui?



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